WCAG 2.0: la lunghezza non è un problema

Premessa

Questo articolo è basato su una riflessione – apparsa per qualche giorno sul sito dell’Università della California http://www.csulb.edu – di Wayne Dick (membro del gruppo di lavoro WAI – Education and Outreach del W3C), nella quale l’autore risponde ad alcune prime critiche all’impianto strutturale delle WCAG 2.0, secondo le quali la quantità di informazioni, raccomandazioni e tecniche implementative risulterebbe eccessiva ai fini di un’agile consultazione e – soprattutto – dell’applicazione delle nuove linee guida.

WCAG 2.0 troppo lunghe?

I documenti WCAG 2.0 nel loro insieme, cioè linee guida + documenti a supporto (comprendere le WCAG 2.0 e le Techniques), contengono una gran mole di informazioni, ma l’albero dei contenuti le rende gestibili.

Non è impossibile leggere le linee guida WCAG 2.0 dall’inizio alla fine in un pomeriggio. Non è una lettura facile (per adesso sono solo in inglese), ma è certamente fattibile. Lo stesso non può dirsi per i documenti relativi alle Techniques ed alla Comprensione (Understanding WCAG 2.0).

Presi come documenti da leggere integralmente sono decisamente ostici. Ma la questione di fondo è se mai qualcuno avrà la necessità di leggere tutta la documentazione da capo a coda. I documenti sulla Comprensione e sulle Techniques sono infatti da intendersi come un compendio indicizzato di corpose descrizioni relative alle linee guida ed ai criteri di successo delle WCAG 2.0; la loro lettura serve quindi a comprendere o a implementare una specifica linea guida o un determinato criterio di successo.

Considerate come un unico documento, le WCAG 2.0 sono simili ad un albero. Il documento di base è diviso in linee guida. Le linee guida sono divise in criteri di successo, ciascuno dei quali punta ad una descrizione informativa e ad una serie di metodologie di implementazione (opportunamente testate) nel documento Techniques. Questa strutturazione permette di utilizzare un gran numero di concetti essenziali, organizzati in un formato ben gestibile.

A questo proposito può essere d’aiuto il grafico pubblicato dal W3C (in inglese) che visualizza in maniera chiara ed immediata la strutturazione gerarchica dei documenti che – nel loro insieme – costituiscono le WCAG 2.0

E’ possibile leggere le linee guida come una descrizione puntuale delle necessità degli utenti con disabilità che devono essere soddisfatte. Per esempio è anche possibile saltare direttamente alla sezione relativa al documento Comprensione per ciascun criterio di successo, così da trovarne una corrispondente descrizione informativa orientata agli utenti. All’atto dell’implementazione, le Techniques forniscono strategie di codifica e di implementazione precise e testate in grado di soddisfare quello specifico criterio; nel momento in cui uno sviluppatore è arrivato a studiare le techniques, vi troverà tutte le possibili situazioni relative ad un certo criterio di successo, e per ciascuno di essi anche le soluzioni più appropriate.

I documenti sulla Comprensione e sulle Techniques contengono davvero tante informazioni se paragonati alle linee guida, ma questa non è certo una sorpresa. Le linee guida rappresentano la radice, i documenti su Comprensione e Techniques sono invece le ramificazioni della struttura ad albero, che – come in tutti gli alberi – si aprono a ventaglio.

In definitiva

Le WCAG 2.0 rappresentano un buon modello di organizzazione gerarchica di moltissime informazioni correlate all’interno di un grande documento ipertestuale.

In questo modo – seguendo cioè l’approccio ipertestuale e gerarchico – sono state organizzate e strutturate grandissime quantità di informazioni che non sono mai state pensate per una lettura puramente sequenziale. L’organizzazione dei documenti delle WCAG 2.0 permette ad un manager o ad uno sviluppatore di trovare esattamente le informazioni di cui essi hanno bisogno, in maniera rapida ed efficiente, pur in presenza di una grandissima mole di dati.

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Roberto Castaldo

Sono nato e vivo a Napoli, ed opero professionalmente nel mondo dell'informatica da più di vent'anni. In realtà l'informatica, insieme alla musica e ad altre poche cose, è stato da sempre un mio chiodo fisso, e la buona sorte mi ha aiutato a trasformarlo in un mestiere. Sin dalle mie primissime esperienze lavorative - insegnavo dattilografia ed i primi rudimenti di informatica in una scuola privata - mi sono trovato a mio agio nel settore della formazione e della divulgazione, certamente aiutato dai miei studi classici. Nel 1987 ho iniziato la mia attività come insegnante d'informatica in un Istituto Professionale Statale - per circa due anni sono stato il più giovane insegnante di ruolo d'Italia. Ho avuto svariate esperienze anche nel settore privato come sviluppatore (TPascal - lo ricordate? - VB, ASP e, più di recente VB.NET ed ASP.NET), ma soprattutto come docente e come divulgatore. Ho effettuato attività di formazione presso le più grandi realtà imprenditoriali italiane (IBM, Omnitel, Telecom Italia, TIM, Unicredito, Ekip, BNL, SSGRR), ma anche all'estero in qualità di docente e/o progettista di percorsi formativi; gli argomenti spaziano dal mondo Office fino al multimedia ed alla programmazione avanzata ASP ed ASP.NET. Ho collaborato con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, ho redatto articoli/tutorial per un'importante rivista informatica (Win98 Magazine), ed ho partecipato allo sviluppo di CD-Rom Multimediali (IBM, Selfin, BNL) curando personalmente la registrazione dei commenti audio ed il montaggio delle musiche (CoolEdit), l'eventuale connessione a database remoti, l'assemblaggio degli elementi testuali, grafici e multimediali (Director 8) fino alla creazione del master definitivo. Negli anni 1998-2000 ho collaborato con la Gazzetta dello Sport Online curando, in occasione dei più importanti avvenimenti sportivi (Mondiali ed Europei di calcio, Giro d'Italia, Campionato di Serie A) le pagine contenenti la traduzione in inglese e francese degli articoli in italiano. Il mio compito consisteva nell'inviare ai miei traduttori la cronaca in italiano, riceverne la traduzione, creare le pagine inglesi e francesi del sito www.gazzetta.it e pubblicarle sul server, il tutto entro 90 minuti dalla fine dell'evento. Nel frattempo, mi avvicinavo in maniera sempre più approfondita alle problematiche legate all'accessibilità di siti web, progettando percorsi di formazione ad hoc, ed aderendo entusiasticamente al progetto webaccessibile.org. Sono stato per diversi mesi membro del XML Protocol Working Group del W3C, ed attualmente partecipo ai lavoro del WAI Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) Working Group e del E&O Education ad Outreach Working Group.