Tabella Riassuntiva

Il testo ALT fornisce un testo alternativo o sostitutivo, da usarsi quando l’immagine non viene visualizzata. L’errore più comune (a parte il non usarlo affatto) è di fornire una descrizione dell’immagine, senza considerare quale funzione l’immagine stesse svolgendo sulla pagina, il che porta a risultati che spaziano dall’incongruo all’assurdo. Il testo ALT dovrebbe essere composto come un’appropriata alternativa testuale dell’immagine: talvolta questa potrebbe risultare essere una descrizione dell’immagine, ma in pratica sembra che ciò sia sbagliato più frequentemente di quanto non sia corretto.

I consigli qui offerti sono un buon compromesso che funziona in tutti e tre i tipi di situazioni di visualizzazione, con note sulle conseguenze per i differenti tipi. Gli utenti “Tipo I: immagini attivate” non sono discussi in dettaglio: alcuni browser mostreranno il testo ALT mentre attendono il caricamento degli IMG, per cui i testi ALT suggeriti sembrano per lo meno congrui.

  Raccomandazioni per ALT: Tipo II:
quelli che navigano in modalità testo, ma possono visualizzare le immagini se necessario
Tipo III:
soltanto modalità testo (ad es. terminali in modalità carattere, lettori per ciechi ecc., e robot di indicizzazione)
a) Decorazioni di pagina Scrivete ALT=”” nella maggior parte dei casi;
per i pallini, ALT=”*” ecc.
Evitate di usare un IMG di una linea fantasiosa con dell'”arte ASCII” come suo testo ALT: meglio usare HR e fornire un’immagine decorativa discrezionale tramite CSS.
È improbabile che il lettore voglia vedere l’immagine. Non usate un testo ALT che sia una descrizione dell’immagine (“Una linea bizzarra”, “Motivo di riempimento sinistro”, ecc.). Le decorazioni in “arte ASCII” possono essere intrusive per un browser vocale, perciò usate ALT=”” dovunque sia possibile. Non affidate unicamente alla forma dell’immagine o al colore la trasmissione di un contenuto informativo rilevante.
b) Icone di navigazione ALT=”Successivo”, “Precedente” ecc. ALT=”Prima pagina della Ditta Tizio” (“Vai alla Prima pagina della Ditta Tizio”, se dovete, ma non “Indietro a..” o “Ritorna a..”). Pensate ai browser grafici che tagliano o sopprimono la visualizzazione del testo se HEIGHT/WIDTH di IMG hanno valori troppo piccoli. Giova ad alcuni tipi di lettori se voi potete organizzare il tutto in modo che vi sarà non più di un’àncora per ogni riga mostrata.
c) Accessorie o interessanti Talvolta una breve descrizione dell’immagine risulta appropriata: più spesso è preferibile specificare che cosa l’immagine era destinata ad illustrare. Potete menzionare la dimensione del file immagine, se ciò è essenziale. Il testo aiuta il lettore a decidere se desidera (o necessita) di caricare l’immagine. Non generate frustrazione nel lettore pretendendo che egli debba caricare quest’immagine.
d) Essenziali, critiche per la comprensione Siate onesti con i vostri lettori, dite loro francamente (ad es. nel testo ALT) che quest’immagine è essenziale per la vostra presentazione. Tuttavia non fatelo a meno che non sia proprio necessario, o i lettori potrebbero trovarsi davanti ad un problema supplementare (i lettori non vedenti nel procurarsi l’aiuto di un amico, per esempio) e poi rimanere delusi (si veda l’annotazione precedente).

Queste raccomandazioni erano in origine antecedenti alla disponibilità di TITLE e LONGDESC nei browser. Alcuni dei precedenti compromessi, nei quali si tentava di usare il testo ALT per una quantità di scopi in concorrenza, possono essere evitati sfruttando quegli attributi per fornire le opportune caratteristiche di accessibilità, lasciando ad ALT di fare il lavoro per il quale era destinato, cioè il testo alternativo.

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Michele Diodati

Sarò breve. Nabbi... o nacqui - scegliete la forma che preferite - a Caserta nel 1964. (... E questa è una delle pochissime volte che la città di Caserta viene nominata senza alcun riferimento ad attività criminali e fatti di camorra.) Di padre medico e madre insegnante, ho seguito studi filosofici, laureandomi a Napoli nel 1989. Dal 1989 al 1991 ho vissuto a Milano, svolgendo i lavori più disparati: da impiegato in una cartiera, fallita dopo tre mesi - non per colpa mia - a banconiere in un negozio di frullati in Corso Buenos Aires, fino ad agente immobiliare in un cantiere di Noviglio. Per la maggior parte del tempo però ho lavorato come professore itinerante: italiano, latino, greco e filosofia a domicilio, per studenti con qualche brutto voto da cancellare. I miei primi approcci con l'informatica sono datati 1984, anno in cui comprai un Commodore 64 ed imparai i primi rudimenti del Basic. Al 1993 risalgono i primi guadagni ottenuti per mezzo di strumenti informatici (manifesti pubblicitari e disegni per specchi, realizzati con CorelDRAW 3.0). Da gennaio 1996 risiedo a Roma, città nella quale ho trovato - oltre ad un inquinamento e ad un traffico micidiali - anche numerose e importanti occasioni di lavoro e di crescita professionale, nonché un patrimonio artistico e culturale inimitabile, che non basterebbe una vita intera per conoscere completamente e che mi fa sentire ricco, nonostante le tasse che quest'anno mi tocca pagare! Sono sposato felicemente (ma sì, vah...) dal 1997. Per ora purtroppo non abbiamo figli bipedi, ma da agosto 1999 abbiamo una bellissima figlia quadrupede, forse un po' scura di carnagione ma affettuosissima: è Smilla, una cagnolina abbandonata dai soliti stronzi - scusate, non ho trovato termine migliore! - su una montagna nei pressi di Frosolone, in Molise. Ci imbattemmo in lei durante una passeggiata e ci chiese cortesemente, ma fermamente, di adottarla. Così abbiamo fatto e da allora siamo inseparabili!