In HTML potete presentare un IMG
in riga o un regolare collegamento (àncora) che punta all’immagine. Potete decidere di usare l’uno o l’altro di questi meccanismi, o entrambi. Se state presentando un collegamento ad un’immagine, allora avete la possibilità di includere, all’interno del contenuto di quell’ancora, sia un IMG
sia del normale testo, o entrambe le cose. Esiste quindi un’ampia gamma di combinazioni, ciascuna delle quali potrebbe essere appropriata in particolari circostanze. [2]
L’attributo ALT
dell’elemento IMG
è destinato ad essere utilizzato come testo alternativo in situazioni in cui l’elemento IMG
non viene visualizzato. L’idea è espressa con chiarezza nelle specifiche HTML 4 (sezione 13.8):
“Numerosi elementi di tipo non testuale (
IMG
,AREA
,APPLET
eINPUT
) consentono agli autori di specificare un testo alternativo, che serva come contenuto quando l’elemento non può essere riprodotto normalmente.”
Notate la frase chiave: “…che serva come contenuto…”. Nella sezione 13.2 appare un’osservazione molto sciatta riportata tra i commenti della DTD, la quale dice che “è necessario fornire una descrizione tramite ALT”: vedremo nel seguito di questa discussione che una descrizione dell’immagine è spesso, quale testo alternativo, una misera scelta, precisamente perché non “serve come contenuto” in un certo particolare contesto. Un penetrante suggerimento che ho appreso dalle discussioni WAI era: invece di considerare il testo ALT
come una rappresentazione alternativa di un’immagine, considerate il testo e l’immagine come rappresentazioni alternative di un contenuto.
Al testo ALT
in se stesso non è permesso di contenere marcatura per mezzo dell’inclusione di codice HTML all’interno del testo; d’altra parte, l’elemento IMG
(e perciò il suo testo ALT
) è sottoposto a qualsiasi marcatore che lo racchiuda; così, per esempio, se il vostro IMG
è un’intestazione, o parte di un’intestazione, assicuratevi che sia incluso tra i marcatori <Hn>...</Hn>
. L’uso di meccanismi &nomedientità;
e &#numero;
è legale e supportato ora da qualsiasi browser di medio livello. I browser in modalità testo faranno scorrere la stringa di testo corrente, se necessario, su due o più righe visualizzate, per cui questo non rappresenta un problema. I browser grafici, invece, non svolgono – temo – un lavoro particolarmente buono con i testi ALT
, e per anni le cose sono sembrate peggiorare ad ogni edizione dei browser ‘popolari’; ma riguardo a ciò non c’è molto che possiate fare, come autori di un documento. Opera, ed ora anche i browser della serie Mozilla, stanno lodevolmente capovolgendo questa tendenza.
Suggerimento: evitate di inserire interruzioni di riga nei vostri sorgenti HTML all’interno dei testi ALT, poiché alcuni browser le visualizzano in modo scorretto (o mostrando in quel punto un blocco rettangolare o mostrando il testo tutto attaccato). Se necessario, cominciate una nuova riga inserendo l’attributo ALT=
e concludetela con gli apici di chiusura, ma non interrompete la riga nel mezzo.
Alcuni hanno tentato il trucco plausibile di includere nel loro testo ALT riferimenti di tipo &#numero;
per il ritorno a capo e/o l’avanzamento di riga, nella speranza di ottenere interruzioni di riga nella visualizzazione a schermo, ma ho paura che ciò non faccia parte delle specifiche e non funzioni realmente.
L’HTML 4.0 ha introdotto l’attributo LONGDESC
, per creare un collegamento ad un documento contenente una descrizione lunga, che può essere supportato almeno dai browser specializzati: se vi interessa fornire questo servizio, c’è una consolidata consuetudine per offrire in modo non intrusivo un simile collegamento usando meccanismi esistenti, che risulterebbe utile per i lettori ciechi [4].