Strumenti semi-automatici

Dopo aver validato il codice della nostra pagina (o dell’intero nostro sito), siamo pronti per il passo successivo: l’utilizzo di strumenti semiautomatici per la valutazione dell’accessibilità. Stiamo parlando di una folta schiera di software e di servizi disponibili online, spesso ed erroneamente denominati automatici, in grado di effettuare una scansione sul codice della pagina (o di più pagine in contemporanea), per poi generare una sorta di report riassuntivo di tipo testuale e/o grafico in cui vengono evidenziati errori e possibili errori legati all’accessibilità della pagina. Un “motore di ricerca” di questi strumento è disponibile sul sito del W3C   [http://www.w3.org/WAI/ER/tools/Overview.html].

Questi strumenti di validazione possono effettivamente contribuire a ridurre il tempo e gli sforzi necessari a valutare l’accessibilità di pagine o interi siti Web, e possono concretamente aiutare gli sviluppatori a prevenire e a limitare barriere virtuali, aumentando il livello di qualità complessivo dell’applicazione. Come già accennato, quello che questi strumenti possono fare è:

  • Stabilire la conformità dei siti Web rispetto a quei punti di controllo che possono essere effettivamente controllati automaticamente.
  • Aiutare a tener traccia di tutti i controlli manuali che non possono non essere automatizzati, non soltanto sulla validità del codice, ma anche sulla presenza di elementi critici in termini di mancata accessibilità.

Ribadiamo ancora una volta che molti aspetti legati all’accessibilità di una pagina richiedono il giudizio umano e non possono che essere affrontati “manualmente”. Per esempio, dei 65 punti di controllo presenti nelle WCAG 1.0, solo 19 (meno del 30%) possono essere valutati automaticamente e questo ci pare abbastanza per comprendere che, se da una parte gli strumenti semiautomatici possono risultare utili, certamente non possono risolvere il discorso sulla valutazione dell’accessibilità di una pagina. Inoltre, in alcuni casi questi strumenti possono fornirci risultati falsi (falsi positivi o falsi negativi) e quindi quanto meno fuorvianti e certamente pericolosi se non gestiti da operatori esperti, ben consci dei limiti di questi software.

Quindi, questi strumenti non sono in grado di stabilire se una pagina è accessibile, ma sono certamente capaci di evidenziare se una pagina è non accessibile; cioè:

  • Se invece esso evidenzia degli errori, allora è chiaro che quell’errore (fatti salvi i falsi negativi) effettivamente è presente sulla pagina.
  • Se invece esso non evidenzia errori, questo non vuol certamente dire che la pagina è accessibile, visto che non tutti i possibili errori vengono intercettati, anzi sarà bene controllare anche la correttezza delle conformità evidenziate dal validatore, visto che i falsi positivi sono sempre in agguato.

Ci sembra, a questo punto, molto istruttivo ed utile il lavoro svolto da Gez Lemon di JuicyStudio  che ha predisposto una pagina http://juicystudio.com/experiments/invalid.html contenente l’elenco di tutti i punti di controllo di priorità 1 (A) e di priorità 2 (AA) delle WCAG 1.0, e per ciascuno di essi ha predisposto un esempio in cui la regola viene deliberatamente infranta.

Provate voi stessi a validare la pagina con i più diffusi validatori di accessibilità, noi l’abbiamo fatto con Torquemada   (l’unico in italiano, sviluppato da Andrea Bernardini, Fondazione Ugo Bordoni), WebXact  (il successore del famoso Bobby, ed anch’esso come Bobby oramai non più disponibile online) e Wave  di WebAim.org. I risultati sono emblematici:

Validatore  Errori riscontrati

Controlli manuali suggeriti

Torquemada

2

9

WebXAct (A e AA)

0

31

 

Condividi:

Roberto Castaldo

Sono nato e vivo a Napoli, ed opero professionalmente nel mondo dell'informatica da più di vent'anni. In realtà l'informatica, insieme alla musica e ad altre poche cose, è stato da sempre un mio chiodo fisso, e la buona sorte mi ha aiutato a trasformarlo in un mestiere. Sin dalle mie primissime esperienze lavorative - insegnavo dattilografia ed i primi rudimenti di informatica in una scuola privata - mi sono trovato a mio agio nel settore della formazione e della divulgazione, certamente aiutato dai miei studi classici. Nel 1987 ho iniziato la mia attività come insegnante d'informatica in un Istituto Professionale Statale - per circa due anni sono stato il più giovane insegnante di ruolo d'Italia. Ho avuto svariate esperienze anche nel settore privato come sviluppatore (TPascal - lo ricordate? - VB, ASP e, più di recente VB.NET ed ASP.NET), ma soprattutto come docente e come divulgatore. Ho effettuato attività di formazione presso le più grandi realtà imprenditoriali italiane (IBM, Omnitel, Telecom Italia, TIM, Unicredito, Ekip, BNL, SSGRR), ma anche all'estero in qualità di docente e/o progettista di percorsi formativi; gli argomenti spaziano dal mondo Office fino al multimedia ed alla programmazione avanzata ASP ed ASP.NET. Ho collaborato con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, ho redatto articoli/tutorial per un'importante rivista informatica (Win98 Magazine), ed ho partecipato allo sviluppo di CD-Rom Multimediali (IBM, Selfin, BNL) curando personalmente la registrazione dei commenti audio ed il montaggio delle musiche (CoolEdit), l'eventuale connessione a database remoti, l'assemblaggio degli elementi testuali, grafici e multimediali (Director 8) fino alla creazione del master definitivo. Negli anni 1998-2000 ho collaborato con la Gazzetta dello Sport Online curando, in occasione dei più importanti avvenimenti sportivi (Mondiali ed Europei di calcio, Giro d'Italia, Campionato di Serie A) le pagine contenenti la traduzione in inglese e francese degli articoli in italiano. Il mio compito consisteva nell'inviare ai miei traduttori la cronaca in italiano, riceverne la traduzione, creare le pagine inglesi e francesi del sito www.gazzetta.it e pubblicarle sul server, il tutto entro 90 minuti dalla fine dell'evento. Nel frattempo, mi avvicinavo in maniera sempre più approfondita alle problematiche legate all'accessibilità di siti web, progettando percorsi di formazione ad hoc, ed aderendo entusiasticamente al progetto webaccessibile.org. Sono stato per diversi mesi membro del XML Protocol Working Group del W3C, ed attualmente partecipo ai lavoro del WAI Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) Working Group e del E&O Education ad Outreach Working Group.