Stile Aziendale

Una qualsiasi impresa che desideri proporsi con un’immagine coerente, possiede delle linee guida che governano l’espressione della propria identità aziendale attraverso tutti i suoi canali di comunicazione, interni o esterni che siano. Quindi, queste direttive dovranno anche riguardare i siti web aziendali; in questo caso esse dovranno affrontare due sfide principali: la loro applicazione a tutti i siti, e il loro mantenimento in prospettiva.

In un’azienda in cui non si sia deciso di adottare gli standard per il Web, ci si potrà accontentare di linee guida stilistiche comprendenti regole puramente grafiche (elementi tipografici, colori, layout) o di fornire template HTML per ciascuna tipologia di pagina. Specificare soltanto linee guida di carattere grafico è una strada sicura per ritrovarsi con una pletora di siti web, ciascuno con differenti funzionalità e comportamenti, codici, ed altre caratteristiche. La creazione di template ha il vantaggio di ridurre gli errori, ma spesso forza l’impresa ad utilizzare soltanto lo strumento di Web editino col quale sono stati creati i template; l’utilizzo di altri strumenti non in grado di gestire il codice allo stesso modo potrebbe rovinare il template.   E’ anche possibile produrre template più restrittivi per ridurre i potenziali errori, ma visto che essi fanno riferimento sia al contenuto che alla presentazione, diventerà difficile, se non impossibile, produrre template per tutte le esigenze; inoltre, in prospettiva, la loro gestione e manutenzione diverrà sempre più problematica. Senza uno stringente controllo da parte degli estensori delle direttive e tanta buona volontà da parte dei proprietari del sito, questo sistema di lavoro e di gestione mostrerà assai presto i suoi limiti.

Gli standard del Web facilitano molto la produzione ed il mantenimento di linee guida stilistiche azienali. A prima vista, usare gli standard sembra richiedere maggiore sforzo, anche se, come vedremo, essi riducono sia il carico di lavoro che gli errori.

Le direttive stilistiche basate sugli standard del Web richiedono sue tipi di considerazioni: struttura significativa del contenuto, e presentazione.

  • Struttura del contenuto: quale contenuto è gestito su ciascun sito? Quali elementi, come il logo e le clausole di vendita (boilerplate), beneficerebbero di una standardizzazione globale in quanto pubblicati su diversi siti? Quali sono i componenti che si trovano nelle pubblicazioni aziendali standard, come rassegne stampa o newsletter? Tutto ciò si riferisce alla definizione di direttive per i Web authors (codice e mark-up) e per i gestori dei contenuti (struttura del contenuto e scrittura)
  • Presentazione: l’aspetto grafico, il “look and feel” dei siti. Ciò si applica alla creazione di fogli di stile.

E’ immediato constatare che tale separazione del contenuto dalla presentazione, segna una netta distinzione fra due mondi: la gestione dei contenuti e quella dell’immagine/marchio, considerati e gestiti separatamente, in luogo della loro coesistenza nel caso dei templates.  Coloro che si occupano di immagine e di marchio possono adesso rafforzare il look and feel in maniera più semplice attraverso l’uso dei fogli di stile, ora che quest’aspetto è stato scisso dal contenuto. Se le linee guida sono state ben disegnate, sarà possibile modificare la presentazione con una semplice operazione e senza toccare il contenuto – immaginate il beneficio di poter applicare una modifica a livello di intero sito agendo in un unico file! Nello stesso modo, l’aggiunta di un nuovo sito potrà essere effettuata più semplicemente aggiungendo le definizioni per le nuove componenti relative al contenuto e, laddove necessario, le descrizioni legate allo stile.

Questo approccio necessita anch’esso di un buon lavoro di squadra da parte di tutti gli elementi coinvolti. Comunque, esso risulta meno oneroso nel lungo periodo essendo più flessibile e tenendo maggiormente conto delle competenze e responsabilità dei membri.

 

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Roberto Castaldo

Sono nato e vivo a Napoli, ed opero professionalmente nel mondo dell'informatica da più di vent'anni. In realtà l'informatica, insieme alla musica e ad altre poche cose, è stato da sempre un mio chiodo fisso, e la buona sorte mi ha aiutato a trasformarlo in un mestiere. Sin dalle mie primissime esperienze lavorative - insegnavo dattilografia ed i primi rudimenti di informatica in una scuola privata - mi sono trovato a mio agio nel settore della formazione e della divulgazione, certamente aiutato dai miei studi classici. Nel 1987 ho iniziato la mia attività come insegnante d'informatica in un Istituto Professionale Statale - per circa due anni sono stato il più giovane insegnante di ruolo d'Italia. Ho avuto svariate esperienze anche nel settore privato come sviluppatore (TPascal - lo ricordate? - VB, ASP e, più di recente VB.NET ed ASP.NET), ma soprattutto come docente e come divulgatore. Ho effettuato attività di formazione presso le più grandi realtà imprenditoriali italiane (IBM, Omnitel, Telecom Italia, TIM, Unicredito, Ekip, BNL, SSGRR), ma anche all'estero in qualità di docente e/o progettista di percorsi formativi; gli argomenti spaziano dal mondo Office fino al multimedia ed alla programmazione avanzata ASP ed ASP.NET. Ho collaborato con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, ho redatto articoli/tutorial per un'importante rivista informatica (Win98 Magazine), ed ho partecipato allo sviluppo di CD-Rom Multimediali (IBM, Selfin, BNL) curando personalmente la registrazione dei commenti audio ed il montaggio delle musiche (CoolEdit), l'eventuale connessione a database remoti, l'assemblaggio degli elementi testuali, grafici e multimediali (Director 8) fino alla creazione del master definitivo. Negli anni 1998-2000 ho collaborato con la Gazzetta dello Sport Online curando, in occasione dei più importanti avvenimenti sportivi (Mondiali ed Europei di calcio, Giro d'Italia, Campionato di Serie A) le pagine contenenti la traduzione in inglese e francese degli articoli in italiano. Il mio compito consisteva nell'inviare ai miei traduttori la cronaca in italiano, riceverne la traduzione, creare le pagine inglesi e francesi del sito www.gazzetta.it e pubblicarle sul server, il tutto entro 90 minuti dalla fine dell'evento. Nel frattempo, mi avvicinavo in maniera sempre più approfondita alle problematiche legate all'accessibilità di siti web, progettando percorsi di formazione ad hoc, ed aderendo entusiasticamente al progetto webaccessibile.org. Sono stato per diversi mesi membro del XML Protocol Working Group del W3C, ed attualmente partecipo ai lavoro del WAI Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) Working Group e del E&O Education ad Outreach Working Group.