Alcune altre impostazioni disponibili in Lynx

Vi sono due o tre variazioni di impostazioni che sono degne di essere qui considerate. Dalle impostazioni predefinite, il lettore può impartire il comando da tastiera “*”, che applica dei comandi agli oggetti [INLINE] nel modo seguente:

[Autori, voi non dovreste vessare i vostri lettori in questo modo.]

Come potete vedere, il lettore dispone ora di comandi separati sugli oggetti in riga e sui collegamenti, il che gli dà l’opportunità di recuperare qualsiasi cosa egli desideri, anche in quei casi in cui l’autore ha specificato un testo ALT vuoto. Lynx omette il comando [LINK] quando risulta disponibile un testo ALT non vuoto, perché il testo di per sé già svolge bene la funzione di collegamento. Il succo di questa dimostrazione è che l’autore non deve intraprendere nessun passo aggiuntivo per consentire all’utente di Lynx di accedere ad un’immagine in riga oppure ad un collegamento. Il compito dell’autore – e questo si applica a tutti i browser, non soltanto a Lynx – è di capire quali informazioni vuole effettivamente comunicare a quei lettori che stanno usando la modalità solo testo, e inserire poi quelle informazioni nei propri testi ALT. Questa non è davvero quella grande seccatura che molti autori, all’interno del gruppo di autori di HTML, pretendono che sia: la parte difficile è decidere quali informazioni si vogliono comunicare, e questo dovrebbe essere fatto in ogni caso. Una volta che avete deciso cosa desiderate comunicare, scriverlo in HTML è a mio parere un’appendice banale del lavoro autoriale.

La successiva variazione consiste nell’eseguire Lynx in modalità collegamenti numerati. Mi sono detto che questo è il metodo da preferire per i lettori ciechi, poiché essi possono così scegliere un collegamento per mezzo del suo numero, piuttosto che dovendo muovere il cursore su di esso. La parte significativa dello schermo ha dunque un aspetto di questo tipo.

[Bene, non senza una buona scusa comunque.]

Giusto per completare il quadro, ecco come appare la modalità collegamenti numerati quando impartite il comando da tastiera “*”.

[E questo per ora è tutto, gente.]

Avrete notato che in questa modalità sia alle immagini in riga sia ai collegamenti vengono assegnati propri numeri separati, cosicché l’utente possa richiamarli tramite il numero. Tutto perfettamente logico e consistente.

Come già detto prima, ciò non esaurisce affatto la varietà di trucchi a disposizione del lettore che usa Lynx, ma dovrebbe essere sufficiente a dimostrare che l’utente di Lynx ha i mezzi per fare tutto ciò che possa ragionevolmente desiderare, tranne che visualizzare effettivamente le immagini in riga con il loro testo.

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Michele Diodati

Sarò breve. Nabbi... o nacqui - scegliete la forma che preferite - a Caserta nel 1964. (... E questa è una delle pochissime volte che la città di Caserta viene nominata senza alcun riferimento ad attività criminali e fatti di camorra.) Di padre medico e madre insegnante, ho seguito studi filosofici, laureandomi a Napoli nel 1989. Dal 1989 al 1991 ho vissuto a Milano, svolgendo i lavori più disparati: da impiegato in una cartiera, fallita dopo tre mesi - non per colpa mia - a banconiere in un negozio di frullati in Corso Buenos Aires, fino ad agente immobiliare in un cantiere di Noviglio. Per la maggior parte del tempo però ho lavorato come professore itinerante: italiano, latino, greco e filosofia a domicilio, per studenti con qualche brutto voto da cancellare. I miei primi approcci con l'informatica sono datati 1984, anno in cui comprai un Commodore 64 ed imparai i primi rudimenti del Basic. Al 1993 risalgono i primi guadagni ottenuti per mezzo di strumenti informatici (manifesti pubblicitari e disegni per specchi, realizzati con CorelDRAW 3.0). Da gennaio 1996 risiedo a Roma, città nella quale ho trovato - oltre ad un inquinamento e ad un traffico micidiali - anche numerose e importanti occasioni di lavoro e di crescita professionale, nonché un patrimonio artistico e culturale inimitabile, che non basterebbe una vita intera per conoscere completamente e che mi fa sentire ricco, nonostante le tasse che quest'anno mi tocca pagare! Sono sposato felicemente (ma sì, vah...) dal 1997. Per ora purtroppo non abbiamo figli bipedi, ma da agosto 1999 abbiamo una bellissima figlia quadrupede, forse un po' scura di carnagione ma affettuosissima: è Smilla, una cagnolina abbandonata dai soliti stronzi - scusate, non ho trovato termine migliore! - su una montagna nei pressi di Frosolone, in Molise. Ci imbattemmo in lei durante una passeggiata e ci chiese cortesemente, ma fermamente, di adottarla. Così abbiamo fatto e da allora siamo inseparabili!