In principio erano bit

I computer “ragionano” attraverso il linguaggio binario fatto di 0 e 1, linguaggio incomprensibile per quasi tutte le persone che ogni giorno riescono comunque ad utilizzare abilmente il proprio PC per le attività più disparate. Questo perché, per poter consentire un uso di massa del computer senza dover essere programmatori, sono stati introdotti dei sistemi che consentono di mediare e umanizzare il dialogo tra utente e calcolatore: le interfacce.

Chiaramente non si parla di interfacce esclusivamente in ambito informatico. Il termine deriva dal latino:inter facies, fra le facce. E’ un qualcosa che si inserisce fra entità, sistemi, cose o persone diverse tra loro mettendoli in grado di comunicare.

Qualsiasi strumento che ci permette di interagire con il mondo circostante nel modo più adatto alle nostre caratteristiche fisiche e sensoriali, può essere considerato un’interfaccia: ha un ruolo di intermediazione tra ambienti che utilizzano norme e codici differenti.

Restringendo il campo all’ambito informatico, l’interfaccia uomo-computer è tutto ciò che sta tra l’utente e l’elaboratore centrale e possono essere di tipo  hardware o software. Nel primo caso si tratta dei dispositivi fisici come la tastiera, la stampante o il mouse. Nel secondo invece ci si riferisce al modo in cui un programma si presenta e permette di essere utilizzato, ad esempio tramite la sua presentazione grafica, i menù, le icone ed i pulsanti. Nonostante entrambi svolgano un ruolo di mediazione, nell’hardware questa mediazione è prettamente di tipo fisico, nei software invece è ad alto contenuto simbolico.

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Alessandra Verzelloni

Parlare di me? Bella sfida! Tanto per cominciare vivo nella "placida" Milano e collaboro come Web Marketer per il Gruppo Prometeo S.p.A. (società di mediazione creditizia). Nutro una sfrenata passione per i felini, le piante carnivore ed i balli caraibici. Internet mi ha appassionata da subito ed ho maturato un particolare interesse nei confronti della Web Usability nel corso di un'esperienza lavorativa presso l'area Web dell'agenzia di comunicazione Antea. In questa sede ho imparato che non basta una grafica accattivante, magari arricchita da qualche animazione, perché il successo di un sito dipende da diverse variabili ed una di queste è senz'altro l'usabilità. Così ho svolto la mia tesi sulla Web Usability (mi sono recentemente laureata in Relazioni Pubbliche) ed ho anche avuto modo di approfondire il tema dell'accessibilità. Per saperne di più ho "scocciato" diverse persone del mondo Usabilità/Accessibilità. Ora che gli studi si sono conclusi, mantengo vivo il mio interesse per questi argomenti, anche perché la Rete continua ad appassionarmi ed incuriosirmi, tant'è le ferie dal Web non riesco proprio mai a prenderle.