Giorno 4 – Lillian

Giorno 4: Lillian

Lillian è una immigrata, fresca di nave, come si dice, da Hong Kong. La nave, a dir il vero, era un aeroplano, e la portò in America 30 anni fa, ma lei afferma ancora di essere ‘fresca di nave’.  Ora ha 54 anni, è vedova, e vive a Kansas City con sua figlia, suo genero, e un nipotino di 2 anni.  Passa con loro la gran parte del suo tempo. Sua figlia e suo genero sono bilingue ma Lillian ha ancora problemi con l’inglese e preferisce la sua lingua madre, il cantonese. Quando non sta giocando con suo nipotino, cerca dì migliorare la conoscenza del suo inglese leggendo il giornale. Lo allarga sul tavolo da cucina, accende la lampada da 100 watt e legge con una lente di ingrandimento.

Lillian lavora come segretaria in una azienda di telecomunicazioni. Per pura coincidenza, è la stezza azienda che è così incompetente nell’offerta di accessi internet  ad alta velocità al benestante pensionato ventenne, o giù di lì, di Long Island, anche se Lillian non lo conosce. Il Dipartimento IT ha appena completato una migrazione a Windows XP e Internet Explorer 6, e ci si aspetta sia più scontroso del solito nei prossimi 9 mesi. Hanno anche definito nuove regole di sicurezza per internet : vietato l’uso di  Java, Javascript, Flash, controlli ActiveX, ad eccezione dei siti approvati dal dipartimento IT, e dei quali non vi è traccia. Tecnicamente ciò significa che tutti i siti rientrano nella zona ad accesso ristretto nelle proprietà di Internet Explorer, che i siti con restrizioni hanno tutti gli script disabilitati  e che è necessario avere i diritti di amministratore di sistema per aggiungere siti nella zona dei siti attendibili.

Ovviamente, Lillian non ha i diritti di amministratore di sistema.

Ha comunque un monitor a 19 pollici nonostante la strenua opposizione di Matt, del dipartimento IT, che non perde occasione di ricordarle che ha dovuto portarglielo a mano per 3 rampe di scale, perchè l’ascensore era fuori servizio quel giorno. Glielo dice sempre gentilmente, comunque.
A Lillian piace Matt; è il più simpatico del gruppo e, una volta, le ha anche configurato la dimensione del carattere a “Grande”, in Internet Explorer, così che il weblog della figlia è diventato più facile da leggere. Lo legge tutti i giorni. Ma quando ha chiesto a Matt perchè non poteva rendere più grandi i caratteri del sito CNN.com, Matt è partito per la tangente a spiegare la questione  con molti tecnicismi, per arrivare alla frustrante conclusione che non c’era nulla da fare.

Lillian vorrebbe leggere più siti web, ma se Matt non può risolvere il problema, nessuno può farlo.

 

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Franco Carcillo

Sono nato (1956) e vivo a Torino.  Da oltre 26 anni lavoro ('da sempre') presso il Comune di Torino, presso il Sistema Informativo. Mi occupo di web.  Sono infatti Direttore Responsabile dei siti internet della Città, sin dalla loro nascita, nel 1994. Prima del 1994 mi sono occupato di informatica gestionale classica, anche se in ambiente distribuito (mini e pc, sin dal loro apparire nella Civica Amministrazione).  Negli anni 80 mi sono appassionato, nel tempo libero, di telematica.  Mio è stato il primo nodo della rete Fidonet in Torino città (Fido_Torino e  TO_news) nel 1987.  Sono stato anche coordinatore nazionale della rete amatoriale, anche se solo per 6 mesi. Poi ho abbandonato:  troppe le pressioni intorno a quello che doveva essere, alla fine, un semplice hobby. Quando non ci si diverte più, meglio spegnere. Ma la passione telematica è rimasta.  Ed ecco che ho tenuto ogni settimana (sino alla chiusura del giornale!) la prima rubrica di telematica pubblicata  su un quotidiano italiano "StampaSera"; a quei tempi di internet se ne parlava vagheggiandola nei meandri universitari e militari americani. Ho pubblicato il primo speciale pubblicato in Italia riguardante i bbs su BIT della Jackson;  ho collaborato, con altre riviste, tra cui PCWORLD dove ho avuto per lungo tempo una rubrica fissa. Di interner e dei siti, che dire? C'è ancora tanta strada da percorrere: l'accessibilità ne è un'esempio. Ma anche rendere i siti davvero fruibili così come far 'trovare' la montagna di informazioni memorizzate tra le pagine, sono sfide  non da poco. Vi pare? All'Università di Torino, quest'anno, molti studenti hanno partecipato, interessatissimi, ad un mio breve seminario su 'Progettare siti web per la Pubblica Amministrazione, la sfida dell'accessibiltià e usabilità'.  E' stupefacente notare come le persone che usano tutti i giorni la rete e a cui spieghi come e perchè i siti non sono nè usabili nè accessibili si rendano immediatamente conto e capiscano: quasi un velo, un sipario sia stato loro svelato. Ecco perchè ho deciso di tradurre 'Dive into accessibility':  perchè affrontare l'accessibilità non è così difficile. Certo nei siti mastodontici le operazioni possono essere lunghe, ma non vi sono più scuse per partire con nuovi progetti 'alla cieca'.