Giorno 3 – Bill

Giorno 3: Bill

Bill vive in un piccolo appartamento a San Francisco, 5 miglia da sua sorella, sua unica parente vivente. Ha 62 anni. L’appartamento è sempre impeccabile, come le caserme poco prima di una ispezione.  Ciò è molto naturale, perchè Bill è stato nel servizio militare da quando aveva 18 anni. Ha iniziato come soldato semplice, ha percorso la carriera militare, salendo di grado in grado, fu decorato 3 volte in Vietnam ed è rimasto in servizio attivo sino a quando un incidente al ginocchio lo ha costretto ad un lavoro da scrivania 10 anni fa. Poi l’anno scorso, ha avuto un ictus che lo ha forzato al pensionamento. Non muove più il braccio destro, e la sua mano sinistra trema per ragioni che nessuno ha saputo spiegare. 500 persone sono venute alla sua festa di pensionamento. Le conosceva tutte personalmente.

Bill usa un vecchio computer portatile con il sistema operativo Red Hat Linux . Naviga con Mozilla, e legge la posta elettronica con Evolution, anche se ignora tutto questo. Il computer (e i programmi) sono stati un regalo per il suo pensionamento da parte della sorella, esperta di computer. Il portatile è uno di quei vecchi modelli con una risoluzione fissa a 1024 per 768 pixel, anche se ha un monitor di 13 pollici. Bill ci vede molto bene, meno male, anche se i suoi occhi, di tanto in tanto, si confondono e perdono la riga che stanno leggendo. Questo avviene da dopo l’ictus, e sua sorella pensa, ovviamente sbagliandosi, che le cose stiano peggiorando.

Unica sua indulgenza, rispetto ad un computer tradizionale, è una estensione della tastiera che gli fornisce un seconda riga di frecce e i tasti PageUp/PageDown, così da poterli utilizzare più facilmente con la mano buona. Un’affare da $29,99, con un buono sconto di $5.

Bill non era mai stato online, prima del suo pensionamento, ma ora trova sempre più ragioni per restarvi. Passa 4 ore al giorno a leggere siti web e a parlare a vecchi e nuovi amici. Incoraggiato dai suoi vecchi amici commilitoni, e con l’assistenza di sua sorella, ha avviato un notiziario via posta elettronica sui diritti dei veterani di guerra. Ha già 200 iscritti.

Bill digita alla sorprendente velocità di 10 parole al minuto (il prossimo anno arriverà a 15) appoggiando fermamente la sua mano sinistra contro la tastiera e muovendo solo le dita. Può anche usare un mouse, ma generalmente naviga usando i tasti freccia, il tasto tab, e una sbalorditiva serie di scorciatoie da tastiera che sua sorella gli ha mostrato. La sorella gli ha anche insegnato come attivare un programma particolare che gli consente di muovere il cursore con i tasti freccia, ma ciò rende così lenta la navigazione ed aumenta così tanto il tasso di errore che raramente Bill lo utilizza.

Anche se non lo sa ancora, il prossimo anno il notiziario via posta elettronica diventerà un weblog, e l’anno dopo un comitato di azione politica e poi una importante forza politica.
La politica, dopotutto,  riguarda chi conosci, e Bill conosce tutti.

 

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Franco Carcillo

Sono nato (1956) e vivo a Torino.  Da oltre 26 anni lavoro ('da sempre') presso il Comune di Torino, presso il Sistema Informativo. Mi occupo di web.  Sono infatti Direttore Responsabile dei siti internet della Città, sin dalla loro nascita, nel 1994. Prima del 1994 mi sono occupato di informatica gestionale classica, anche se in ambiente distribuito (mini e pc, sin dal loro apparire nella Civica Amministrazione).  Negli anni 80 mi sono appassionato, nel tempo libero, di telematica.  Mio è stato il primo nodo della rete Fidonet in Torino città (Fido_Torino e  TO_news) nel 1987.  Sono stato anche coordinatore nazionale della rete amatoriale, anche se solo per 6 mesi. Poi ho abbandonato:  troppe le pressioni intorno a quello che doveva essere, alla fine, un semplice hobby. Quando non ci si diverte più, meglio spegnere. Ma la passione telematica è rimasta.  Ed ecco che ho tenuto ogni settimana (sino alla chiusura del giornale!) la prima rubrica di telematica pubblicata  su un quotidiano italiano "StampaSera"; a quei tempi di internet se ne parlava vagheggiandola nei meandri universitari e militari americani. Ho pubblicato il primo speciale pubblicato in Italia riguardante i bbs su BIT della Jackson;  ho collaborato, con altre riviste, tra cui PCWORLD dove ho avuto per lungo tempo una rubrica fissa. Di interner e dei siti, che dire? C'è ancora tanta strada da percorrere: l'accessibilità ne è un'esempio. Ma anche rendere i siti davvero fruibili così come far 'trovare' la montagna di informazioni memorizzate tra le pagine, sono sfide  non da poco. Vi pare? All'Università di Torino, quest'anno, molti studenti hanno partecipato, interessatissimi, ad un mio breve seminario su 'Progettare siti web per la Pubblica Amministrazione, la sfida dell'accessibiltià e usabilità'.  E' stupefacente notare come le persone che usano tutti i giorni la rete e a cui spieghi come e perchè i siti non sono nè usabili nè accessibili si rendano immediatamente conto e capiscano: quasi un velo, un sipario sia stato loro svelato. Ecco perchè ho deciso di tradurre 'Dive into accessibility':  perchè affrontare l'accessibilità non è così difficile. Certo nei siti mastodontici le operazioni possono essere lunghe, ma non vi sono più scuse per partire con nuovi progetti 'alla cieca'.