Quanto costa il Web per tutti?

La normativa italiana riguardante i servizi delle Pubbliche Amministrazioni sul Web, cioè la legge Stanca 4/2004 ed il Codice per l’Amministrazione Digitale, ha avuto l’indiscusso merito di avviare nel mondo della Pubblica Amministrazione una riflessione sull’uso della rete per la diffusione di informazioni e l’erogazione di servizi destinati a tutti i cittadini.

Se da una parte la legge riconosce a ciascun cittadino italiano il diritto di “incontrare” le PA sul Web, dall’altra stabilisce il dovere per le stesse PA di attrezzarsi in maniera da rendere facile e produttiva l’esperienza Web per tutti i cittadini.

La questione che in molti hanno sollevato è legato al costo della transizione: brutalmente, quanto costa applicare anche soltanto i ventidue requisiti tecnici che la legge Stanca rende obbligatori per le PA? Ed il problema sembra avere un certo fondamento, soprattutto alla luce di quanto la stessa legge prevede, laddove essa dice che le PA devono operare nell’ambito delle ordinarie disponibilità di bilancio. Di qui sono nate anche tante interpretazioni equivoche e fuorvianti della legge, molte di esse basate sul concetto di “costo zero”.

Allora, è corretto dire che la legge Stanca richiede che i siti delle PA diventino accessibili “a costo zero”? Se con questa dicitura si vuol far passare il concetto che l’accessibilità dei siti Web della PA non deve costare niente, è ovvio che siamo fuori strada. Ciò che dovrebbe essere spiegato in maniera forte e chiara è che se si parte da una cifra di “zero euro”, anche la costruzione di un sito a livello amatoriale costa qualcosa in più di zero! Ma le PA che già sono presenti in rete non partono certamente da zero, il loro bilancio infatti già prevede un qualche, seppur limitato, stanziamento per il sito Web. Forse per le PA che non hanno ancora un sito Web il problema dei costi e degli stanziamenti da prevedere si pone in maniera un po’ più urgente, ma anche qui è necessario fare chiarezza, con particolare riferimento al concetto di accessibilità e di qualità di un’applicazione Web.

 

Condividi:

Roberto Castaldo

Sono nato e vivo a Napoli, ed opero professionalmente nel mondo dell'informatica da più di vent'anni. In realtà l'informatica, insieme alla musica e ad altre poche cose, è stato da sempre un mio chiodo fisso, e la buona sorte mi ha aiutato a trasformarlo in un mestiere. Sin dalle mie primissime esperienze lavorative - insegnavo dattilografia ed i primi rudimenti di informatica in una scuola privata - mi sono trovato a mio agio nel settore della formazione e della divulgazione, certamente aiutato dai miei studi classici. Nel 1987 ho iniziato la mia attività come insegnante d'informatica in un Istituto Professionale Statale - per circa due anni sono stato il più giovane insegnante di ruolo d'Italia. Ho avuto svariate esperienze anche nel settore privato come sviluppatore (TPascal - lo ricordate? - VB, ASP e, più di recente VB.NET ed ASP.NET), ma soprattutto come docente e come divulgatore. Ho effettuato attività di formazione presso le più grandi realtà imprenditoriali italiane (IBM, Omnitel, Telecom Italia, TIM, Unicredito, Ekip, BNL, SSGRR), ma anche all'estero in qualità di docente e/o progettista di percorsi formativi; gli argomenti spaziano dal mondo Office fino al multimedia ed alla programmazione avanzata ASP ed ASP.NET. Ho collaborato con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, ho redatto articoli/tutorial per un'importante rivista informatica (Win98 Magazine), ed ho partecipato allo sviluppo di CD-Rom Multimediali (IBM, Selfin, BNL) curando personalmente la registrazione dei commenti audio ed il montaggio delle musiche (CoolEdit), l'eventuale connessione a database remoti, l'assemblaggio degli elementi testuali, grafici e multimediali (Director 8) fino alla creazione del master definitivo. Negli anni 1998-2000 ho collaborato con la Gazzetta dello Sport Online curando, in occasione dei più importanti avvenimenti sportivi (Mondiali ed Europei di calcio, Giro d'Italia, Campionato di Serie A) le pagine contenenti la traduzione in inglese e francese degli articoli in italiano. Il mio compito consisteva nell'inviare ai miei traduttori la cronaca in italiano, riceverne la traduzione, creare le pagine inglesi e francesi del sito www.gazzetta.it e pubblicarle sul server, il tutto entro 90 minuti dalla fine dell'evento. Nel frattempo, mi avvicinavo in maniera sempre più approfondita alle problematiche legate all'accessibilità di siti web, progettando percorsi di formazione ad hoc, ed aderendo entusiasticamente al progetto webaccessibile.org. Sono stato per diversi mesi membro del XML Protocol Working Group del W3C, ed attualmente partecipo ai lavoro del WAI Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) Working Group e del E&O Education ad Outreach Working Group.