Chi è l’esperto di accessibilità?

Il tema delle verifiche di accessibilità è sempre stato particolarmente caldo. La problematica è legata al fatto che, a differenza di quanto previsto dalla legge 4/2004, si è preferito consentire la cosiddetta “auto-bollinatura” dei siti Web da parte delle PA. “Grazie” a questo, l’elenco dei valutatori (società accreditate per verificare i servizi Web) è stato relegato alla verifica di soluzioni di privati che non hanno però l’interesse di “certificarsi” stante l’assenza di differenza tra il bollino ricevuto e quello assegnato alle PA a seguito di auto-valutazione.

Nel Decreto del Presidente della Repubblica, 1 marzo 2005, n. 75 vengono definire le caratteristiche che devono avere queste società, tra cui (art. 3) le figure professionali esperte nelle metodologie di verifica.

A mio parere, le figure professionali esperte nelle metodologie di verifica sono necessarie in diverse realtà e in diverse fasi:

  • Fornitore della PA. Il fornitore deve avere un team di sviluppo al cui interno vi siano delle persone con specifiche conoscenze, abilità e competenze in materia di accessibilità. Solo tali figure, difatti, potranno garantire che la produzione di soluzioni (web-based, mobile, applicazioni, ecc.) sia fatta “con l’accessibilità in mente”, ovvero curando tutte quelle caratteristiche per garantire a chiunque di fruire del prodotto, superando altresì le verifiche previste dalla legge 4/2004. Va ricordato che i fornitori devono sottoscrivere con le PA un contratto che preveda il rispetto dei requisiti di accessibilità, pena nullità del contratto medesimo.
  • Collaudatori della PA. Il soggetto e/o gruppo interno alla PA che si occupa della valutazione dei prodotti informatici deve avere competenze in materia di accessibilità, ovvero deve essere in grado di effettuare una verifica tecnica. A chi eccepisce tale necessità, vorrei far presente che in altre tematiche (quali, a titolo di esempio, lavori di restauro, postazioni di lavoro, ecc.) ove non esista l’esperto in materia, lo stesso viene acquisito dalla PA per svolgere la valutazione del lavoro svolto dal fornitore.
  • Responsabile all’accessibilità informatica nella PA. Il soggetto, nominato all’interno delle PA ed avente diversi compiti già descritti in un precedente articolo, tra cui la predisposizione degli obiettivi di accessibilità (entro i 31 marzo di ogni anno).
  • Società iscritte all’elenco dei valutatori. Tali soggetti dovrebbero garantire che le persone addette alla verifica dell’accessibilità siano chiaramente identificabili come esperti del settore.
  • Formatori in materia di accessibilità. Per erogare formazione in materia di accessibilità è necessario possedere, oltre alle competenze formative, la conoscenza adeguata delle problematiche di accessibilità e di quanto già descritto in precedenza.

Le norme UNI per le professionalità ICT (tra cui l’esperto di accessibilità)

La commissione tecnica UNINFO – Tecnologie Informatiche e loro applicazioni – ha pubblicato quattro norme nazionali sui profili professionali per l’ICT: la parte 1 si occupa della metodologia per la costruzione di profili professionali basati sul sistema e-CF; la parte 2 dei profili professionali di “seconda generazione”; la parte 3 dei profili professionali relativi alle professionalità operanti nel Web e, infine, la parte 4 dei profili professionali relativi alla sicurezza delle informazioni.

  • La norma UNI 11621-1 nasce per normare la costruzione di profili professionali basati sul sistema e-CF e i profili stessi di generazione 2 e di generazione 3, al fine di facilitarne e uniformarne l’applicazione in differenti contesti operativi che possono differenziarsi per tecnologia e problematiche applicative.
    La norma prende come riferimento principale quanto già definito nel CWA 16458, ampliandolo e contestualizzandolo alla realtà nazionale.
  • La norma UNI 11621-2 definisce i principali profili professionali per l’ICT di seconda generazione prendendo come riferimento principale quanto già definito nel CWA 16458, ampliandolo e contestualizzandolo alla realtà nazionale.
  • La norma UNI 11621-3 vuole utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla collegata parte 1 “Metodologia per la costruzione di profili professionali basati sul sistema e-CF” per definire i profili professionali di terza generazione relativi alle professionalità operanti nel Web.
  • La norma UNI 11621-4 vuole utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla collegata parte 1 “Metodologia per la costruzione di profili professionali basati sul sistema e-CF” per definire i profili professionali di terza generazione relativi alla sicurezza delle informazioni.

All’interno della norma UNI 11621-3 è presente la figura del Web Accessibility Expert

Figura professionale a supporto dello sviluppo dei servizi Web per garantire la conformità di quanto realizzato rispetto alle specifiche in materia di accessibilità del Web.

Quali sono le attività che deve svolgere questo soggetto?

Il Web Accessibility Expert si occupa, nelle varie fasi di progetto, del supporto all’implementazione e verifica dell’accessibilità delle informazioni e dei servizi basati su tecnologie Web, sulla base delle esigenze di tutti gli utenti. Il suo ruolo è legato alla tipologia di intervento svolta: può essere di supporto allo sviluppo di interfacce, di applicazioni o di contenuti per il Web. Può lavorare come free-lance, per agenzie specializzate nello sviluppo di servizi Web o all’interno di un’organizzazione.

Nel dettaglio della norma, sono disponibili risultati attesi, compiti principali, competenze e-CF 3.0, abilità e conoscenze (tecniche, informatiche, di potenziamento) e Key Performance Indicators (KPI).

Essendoci pertanto un riferimento specifico di profilo professionale, ai sensi della legge n. 4/2013 e del Dlgs. 13/2013, nonché secondo il già citato DPR 75/2005, il Web Accessibility Expert è quindi la figura di riferimento per le citate attività, dalla quale non si può prescindere nell’ambito della fornitura e/o verifica delle forniture verso la PA. Questa figura dovrà poi interfacciarsi con altre figure (anch’esse previste dai profili nelle diverse norme facenti parte della famiglia UNI 11621) per garantire un miglior risultato, dato per l’appunto dalla somma di diverse competenze specialistiche.

 

 

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Roberto Scano

Roberto Scano si occupa di accessibilità dall'inizio del millennio. Ha collaborato allo sviluppo delle WCAG 2.0, delle ATAG 2.0 nonché della normativa italiana in materia di accessibilità. Autore di numerosi libri e contenuti divulgativi materia, è consulente e formatore nell'ambito della tematica della qualità dei servizi delle P.A. e delle aziende. Presiede la commissione UNI di normazione tecnica dell'accessibilità ICT (e-accessibility) rappresentando quindi l'Italia ai tavoli di normazione tecnica europea.